
Luca Domeniconi
10 Maggio 2018
Sistema la confusione, prima di tutto
Se hai visto il film "Limitless" (se non l'hai visto ti consiglio di guardarlo), c'è un piccolo particolare che può esserti sfuggito.
Ed è un particolare importante.
Cosa fa Eddie la prima volta che prende la pillola NZT (che fa aumentare la sua intelligenza a dismisura)?
- NON è studiare.
- NON è leggere.
- NON è incontrare persone nuove.
Eddie rientra in casa e si chiede se veramente sia lui ad abitare in quell'appartamento così disordinato e sporco da sembrare una discarica.
E poi comincia a sistemare tutta la confusione...
Questo sembra un particolare non rilevante, ma in realtà lo è. Per sapere il motivo dell'importanza di questa azione, ci viene in aiuto una teoria formulata alla fine degli anni 60: la teoria dei vetri rotti.

I consigli dei tuoi genitori erano giusti
La teoria dei vetri rotti è incredibilmente strana. È una di quelle cose che ti fanno rivalutare istantaneamente tutti i consigli che i tuoi genitori ti davano da piccolo.
È dura da ammettere, ma è così.
Quante volte ti hanno detto di tenere ordinato, di rifare il letto e di “non lasciare tutto in giro”?
Migliaia di volte.
E quante volte l’hai fatto controvoglia? SEMPRE.
Vediamo perché i tuoi genitori avevano ragione e perché Eddie Morra in versione "genio", come prima cosa, sistema il suo disordine in casa.
E soprattutto perché la teoria dei vetri rotti può cambiarti la vita, in meglio.

L'esperimento
Siamo alla fine degli anni ’60 ed un professore dell’università di Stanford condusse un esperimento sociale.
Abbandonò due macchine identiche in due zone della città: una povera e l’altra ricca.
Dopo poche ore, l’auto abbandonata nel quartiere povero venne completamente smantellata e ciò che non poteva essere rivenduto, distrutto. Quella lasciata nella zona ricca non fu invece toccata da nessuno.
Fin qui niente di anomalo. È piuttosto normale che l’estrema povertà del quartiere, abbia contribuito pesantemente al triste epilogo della prima parte di questo esperimento.
C’è però una seconda parte più interessante.
Dopo una settimana, il ricercatore decise di rompere un vetro della macchina rimasta nel quartiere ricco.
Cosa successe?
L’auto venne smantellata e si ridusse esattamente come nel caso del quartiere povero e malfamato.
Da qui, quindi l’idea sulla quale si basa questa teoria, cioè che l’esistenza di una finestra rotta (un piccolo segno di “disordine sociale”) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale.
Anche in un contesto di individui ben educati, civili e benestanti.
Quindi, sempre secondo questa teoria, controllare ambienti urbani reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi e così via, contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi.

Come applicare la teoria nella vita di tutti i giorni
Sembra scontato dover parlare di questo argomento ma ti posso assicurare che non lo è. Infatti moltissime persone non conoscono la vera utilità dell'ordine.
Molti cercano di tenere ordinati gli ambienti in cui vivono e lavorano (controvoglia) perché per loro è sempre stata un'imposizione.
C'è invece una vera motivazione per farlo: secondo la teoria dei vetri rotti, vivere e lavorare in un ambiente organizzato e sistemato rende tutto molto più semplice.
Il nostro cervello segue la tendenza dell'ambiente circostante e quindi la nostra produttività è ai massimi in un ambiente ordinato e pulito.
Viceversa, in un ambiente dove regna il caos, dobbiamo fare molta più fatica per obbligare il nostro cervello a non seguire quella tendenza.
Il caos porta altro caos. L'ordine porta altro ordine, con meno impiego di energie.
E secondo la teoria dei vetri rotti, sono proprio i dettagli a fare la differenza nella nostra vita.
La mia regola in generale al lavoro è questa: l'ambiente deve essere perfetto, quindi prima di iniziare qualsiasi attività lo spazio visivo attorno a me deve essere ordinato e pulito.
È cambiato anche moltissimo il modo in cui mi approccio alla "sistemazione" delle mie cose.
Prima era davvero un peso, ora invece ha assunto tutto un altro significato.
Se mi capita di non avere particolarmente voglia di mettere in ordine, penso alla teoria dei vetri rotti e mi torna la motivazione.
So che se tutto è "a posto", il mio lavoro diventerà più facile e la qualità della mia vita si alzerà enormemente.